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Progetto editoriale: Bambini in pausa

L’antologia Bambini in pausa, edita da Meligrana Edizioni, nasce da un’idea mia e di Carmela Manco, presidente della O.N.L.U.S. Figli in Famiglia. Scopo del progetto è dar voce ai bambini di San Giovanni a Teduccio (Napoli) e lasciare che ci raccontino come hanno vissuto uno dei periodi più strani del nostro tempo: la quarantena dovuta all’emergenza sanitaria.

Diciassette autori hanno cercato di elaborare disegni e temi creati dai bambini durante il lockdown, al fine di tramutare paure, gioie e speranza di ognuno di loro in diciotto racconti.

Hanno partecipato al progetto: Giuseppe Meligrana, Carmela Manco, Francesco Costa, Gennaro Varriale Gonzalez, Monia Rota, Maria Masella, Laura Scaramozzino, Serena Pisaneschi, Mara Fortuna, Claudio Santoro, Elisabetta Carraro, Paola Giannò, Claudia Moschetti, Monica Gentile, Erna Corsi, Giovanna Esposito, Floriana Naso, Maria Concetta Distefano, Andrea Cinalli e Mario Emanuele Fevola.

Di seguito due miei racconti presenti nell’antologia: “Loro sono ancora fuori” e “Pelle”.

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Non un romanzo profetico, ma attuale, come il cuore umano mostrato da Saramago

A dire il vero, vista l’attuale situazione che coinvolge tutti, l’intero mondo, volevo evitare di scrivere un articolo su questo romanzo letto anni fa, uno dei pochi che mi ha davvero angosciato, ma infine ho sentito di doverlo fare.

Il compito di un narratore – si spera – è quello di trasfigurare una parte di sé e donarla a una storia. Non deve mai apparire, eppure il proprio vissuto deve essere carne e sangue sulle pagine. Non deve mai giudicare il proprio tempo, eppure tramite il vissuto dei propri personaggi deve mostrarlo crudamente, lasciando che ogni critica sociale venga dal loro vissuto, non dalle proprie ideologie.

Oggi, invece, il realismo è talmente abusato da non essere più realismo, non certo quello de Gli indifferenti di Moravia. Oggi il realismo è costruito a tavolino da chi regge il mercato editoriale, dalle lobby delle classifiche, dal gruppo di amici sempre pronto a mostrarsi a ogni festival e vincere premi.

Ma ora di festival non ce ne sono, e forse non ce ne saranno per mesi. Ed è probabilmente per questo che oggi, in questo preciso momento storico in cui l’OMS ha dichiarato lo stato di pandemia a livello globale, fa così paura parlare di realismo? Continua a leggere Non un romanzo profetico, ma attuale, come il cuore umano mostrato da Saramago