Abbiamo già parlato di cose come la storia in tre atti, il conflitto interiore e il nucleo atomico di una storia, ma visto che molti mi espongono spesso dei dubbi, ho deciso di unire i tre argomenti e farlo a partire dal conflitto interiore.
Vi è mai capitato di leggere un romanzo che vi appare disarticolato? A me spesso. Sembra che gli avvenimenti succedano per caso e i personaggi si muovano subendo gli eventi anziché reagire a essi in modo logico con il loro modo di essere.
Questo succede quando i personaggi sono inesistenti, o meglio, quando lo scrittore non li conosce.
Abbiamo parlato tante volte di Georges Simenon. Perché i suoi personaggi sono indimenticabili? Perché lui sapeva spingere i loro conflitti fino al limite massimo, e poteva farlo perché di loro conosceva tutto, ogni pensiero, ogni loro gusto.
Chi ha letto la bellissima intervista rilasciata da Simenon, presente in quest’area del sito, sa che lui era solito raccogliere per anni informazioni sui propri personaggi. Raccoglieva il materiale in apposite cartelline, poi, quando sentiva che una delle sue storie era pronta per essere scritta, si metteva al lavoro e in due settimane finiva il romanzo.
Continua a leggere Se una storia non nasce da un’inquietudine, perché scriverla?