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Come Achab, uno scrittore deve inseguire la propria personale balena bianca; deve raggiungere il prorio Dáimōn.

Credo che da tutti gli articoli qui presenti sia ormai chiaro che, almeno a mio dire, uno scrittore non può scrivere roba decente, forte, di carne e sangue se non partendo da qualcosa di intimo. Certo, come abbiamo già detto, un vero scrittore riesce a trasfigurare le proprie esperienze, a fissarle ed esorcizzarle donandole alla propria storia, persino quando essa è dichiaratamente autobiografica; questa capacità rende una storia pubblica, ossia non più un’esperienza privata, ma intima anche per altri, un’esperienza dello scrittore che diventa specchio per quelle del lettore.

Ovviamente ci sarebbe tanto da discutere sulla capacità dei lettori di farsi davvero toccare da qualcosa di talmente intimo da risultare spesso doloroso, cosa che porta molti scrittori a scrivere piccole cose, farse piene di luoghi comuni atte a soddisfare proprio persone desiderose di entrare in empatia con cose che, a conti fatti, altro non sono che lo specchio delle proprie illusioni e di un’immagine distorta e infantile del sé. Tralasciando però questo tipo di narrativa che non mi interessa e questi lettori che spero possano maturare, tornando al precedente discorso credo che sia l’ossessione verso qualcosa a condurre uno scrittore a creare pagine vive, grondanti sangue; un’ossessione spesso verso qualcosa di intangibile a cui neppure si riesce a dare un nome concreto ma che c’è, perennemente presente nello scrittore.

Rosa Montero lo definiva il Dáimōn. Continua a leggere Come Achab, uno scrittore deve inseguire la propria personale balena bianca; deve raggiungere il prorio Dáimōn.

Come presentarsi a un editore

Come presentarsi a un editore:

L’avvento di Internet e la crescita esponenziale di nuove realtà editoriali, purtroppo spesso pessime, ha convito gli autori che basti inviare mail come non ci fosse un domani per ricevere risposta.
Certo, nel caso della micro editoria, non della piccola, forse va anche bene, ma quando si vuole pubblicare seriamente è il caso di guardare con chi si ha a che fare, consultare il catalogo, vedere cosa cercano gli editori e quando lo cercano; e anche così non è detto che si venga letti, perché gli editori oggi ricevono centinaia di proposte di pubblicazione al giorno.
Dunque è inutile?
Sì, direi di sì. Sono altre le strade da seguire.
Oggi lo scouting è pressoché nullo, contano molte le scuole di scrittura, di quelle serie, tenute da scrittori stimati in ambito editoriale; sono un’ottima vetrina i concorsi letterari seri, fra cui il Calvino o il Neri Pozza; o ancora le riviste letterarie.
È una piacevole sorpresa vedere come l’editoria stia facendo di nuovo scouting, seppur in modo lieve, nelle riviste letterarie, a volte guidate da veri amanti della letteratura.
Seppur con la letteratura scrittori come Giordano o Saviano non hanno niente a che fare, è interessante sapere che proprio da lì sono stati scovati.
Di seguito un elenco delle più importanti riviste letterarie.
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