Archivi tag: maestri di scrittura

L’omologazione della narrativa italiana nei sontuosi salotti letterari

Alle porte di questa strana primavera del 2020, in una nazione bloccata da una pandemia, ci si chiede spesso come le imprese affronteranno la crisi economica che ha investito, in un modo o in un altro, ogni settore. Ovviamente l’editoria non è immune da questa crisi, basti pensare alla chiusura di ogni tipo di evento culturale, fra cui i più famosi Saloni del Libro; l’impossibilità di svolgere fisicamente presentazioni dei libri e dunque di vendere delle copie; la chiusura prima delle librerie, poi degli Store online, non essendo i libri reputati bene di prima necessità. Un simile colpo, inferto a una realtà perennemente in crisi e in continuo mutamento, di certo richiederà una risposta immediata e forte da parte degli editori, e la parola d’ordine sarà solo una: fare soldi. Dunque, almeno confrontandomi con molti scrittori, si dà quasi per scontato che già dal prossimo inverno, salvo contratti già firmati, le grandi case editrici tenderanno a puntare sui cosiddetti cavalli vincenti: scrittori molto affermati, persone famose nell’ambito dello spettacolo o dello sport, o ancora Influencer e chi come loro dispone di un numeroso seguito di persone. Una prospettiva tragica, seppur economicamente comprensibile, in un panorama dove la qualità letteraria è sempre più bassa.

Come appena scritto, in una situazione del genere una tale scelta, ossia puntare solo al guadagno, sarebbe più che comprensibile, visto che le case editrici non sono delle ONLUS; il problema di base è un altro: tralasciando i soliti libri dei VIP o dei calciatori, o l’attuale fenomeno di meteore quali Influencer e Youtuber, viene da chiedersi come sia possibile che a vendere di più siano libri di fragile valore letterario, o almeno così sarebbero stati reputati fino a venti o trent’anni fa. Non stiamo infatti parlando di letteratura d’intrattenimento, come potremmo definire quella di Volo o di Moccia, anzi, ben vengano scrittori come Volo e come Moccia, perché con l’incasso dei loro libri gli editori potrebbero investire in opere d’alto valore letterario; il punto è che parliamo di opere di livello mediocre, talvolta appena passabili o nella migliore delle ipotesi buone, spacciate come perle della letteratura contemporanea, tanto da aggiudicarsi importanti premi letterari. Sono proprio queste le opere d’alto valore su cui investono gli editori: i cavalli da battaglia. Continua a leggere L’omologazione della narrativa italiana nei sontuosi salotti letterari

Giuseppe Montesano su David Foster Wallace

Grazie mille alla scuola di scrittura creativa Lalineascritta, fondata più di ventisei anni fa dalla scrittrice Antonella Cilento.

Il secondo incontro della ottava edizione (2019-2020) de “I Magnifici Sette”, la serie di lezioni magistrali sui classici della letteratura che lo scrittore Giuseppe Montesano tiene nell’ambito dei laboratori di scrittura creativa de Lalineascritta.. Questa lezione, tenutasi a Napoli il 21/11/2019, ha come protagonista lo scrittore statunitense David Foster Wallace. Tutti i dettagli del ciclo qui: http://bit.ly/2olpqhX

il punto di vista è un patto con il lettore

In narrativa una delle cose più difficili da gestire è il punto di vista della storia. Con quali occhi guardiamo ciò che accade sulla pagina? Chi sta raccontando la storia? È un punto di vista affidabile? Ci sta raccontando oggettivamente quanto accaduto, oppure gli eventi sono filtranti dal suo essere un individuo?

Spesso scrivendo si dimentica che i personaggi, tutti i personaggi, hanno un proprio vissuto, una propria formazione, e in quanto individui risponderanno in modo diverso a un evento esterno, così come lo racconteranno in modo diverso: appunto a seconda del proprio personale punto di vista.

Un sadico e un uomo mite osservando un omicidio non risponderanno interiormente allo stesso modo, così come non potranno raccontarci l’evento alla stessa maniera. Un uomo che ha vissuto un tradimento non lo racconterà al pari di chi ne ha solo sentito parlare, e così via.

Quando scriviamo è necessario focalizzare sempre chi sta raccontando la storia, perché noi siamo gli scrittori, non i narratori delle nostre storie. Non dobbiamo mai permettere che i nostri pensieri sostituiscano la voce narrante.

Sembra una cosa facile, ma non lo è, anzi, è forse la cosa più difficile quando si scrive, perché richiede un forte distacco pur restando totalmente dentro i nostri personaggi.

Non sono un maestro di scrittura creativa, anche se oggi molti si attestano tali dopo qualche minuscolo corso, dunque preferisco che a parlare del punto di vista sia il grandissimo Yasunari Kawabata, Premio Nobel per la letteratura nel 1968.

Uno dei suoi racconti, Le ossa di Dio, è un capolavoro che mostra pienamente come utilizzare il punto di vista narrativo nonché come gestire il tempo di una storia. Un racconto di a malapena tre pagine in cui c’è tutto: prova che quando si ha la padronanza dello strumento si può dire tanto, tutto, in poco spazio. Continua a leggere il punto di vista è un patto con il lettore

Scrivere per immortalare qualcosa di importante

Una delle più grandi difficoltà in narrativa è scrivere storie che trattino il tema della disabilità fisica e/o mentale.

Potrebbe sembrare una cosa sciocca, siccome oggigiorno molti scrivono di questo tema, ma nel più dei casi i risultati ottenuti confermano ciò che ho appena scritto.

Quando si scrive una storia in cui sono presente personaggi disabili, o in cui addirittura la disabilità è il tema portante della storia, si rischia sempre di cadere in due tranelli: il pietismo, oppure l’autocelebrazione.

Di norma nel primo tranello ci cade chi non ha mai fatto esperienza diretta (non intendo per forza sulla propria pelle) di ciò che vive una persona disabile. L’autore tende a voler raccontare a tutti i costi un dramma e, non conoscendolo, cade in un melodramma che può risultare asfissiante e addirittura patetico, come nel caso di molti show televisivi che fingono di trattare il tema della disabilità.

Nel secondo tranello, invece, è solito caderci chi ha vissuto o vive da vicino il problema della disabilità. Troppo coinvolti emotivamente, questi scrittori non riescono a distaccarsi dall’autobiografia, esaltando talvolta il dolore, altre volte un sentimentalismo che risulta fasullo, esagerato quanto il dolore dichiarato di una situazione sì infelice, sì forte, ma che è vissuta comunque in un contesto quotidiano.

In ambedue i casi si tende a esagerare, a ingigantire ogni aspetto che ruota attorno alla disabilità di un individuo, e questo crea storie fasulle, stucchevoli, piatte, talvolta persino denigranti per chi vive sul proprio corpo, o da molto vicino, il problema della disabilità. Continua a leggere Scrivere per immortalare qualcosa di importante

Intervista a simenon: così ho imparato a raccontare che cos’è l’uomo.

Un colloquio del 1955, con il padre di Maigret, pubblicato sulla celebre rivista americana The Paris review, riproposta da Fandango in una raccolta.

Di Carvel Collins.

Un maestro della letteratura italiana

Spesso, purtroppo troppo spesso, si incontrano persone che reputano scrittori come Stephen King o J. K. Rowling icone della letteratura moderna. Con tutto il rispetto per questi due grandissimi autori, trovo triste che aspiranti scrittori italiani non abbiamo come riferimento, e spesso neanche conoscono, dei veri maestri della letteratura italiana: uomini che hanno dato la vita non solo alla scrittura, ma alla lettura.

Ogni volta che uno scrittore mi dice di non conoscere Giuseppe Pontiggia ho una fitta al cuore, perché ogni autore italiano dovrebbe avere come modello questo scrittore, critico, saggista e meraviglioso intellettuale. Continua a leggere Un maestro della letteratura italiana

L’importanza di conoscere i propri personaggi.

Di certo vi è capitato di leggere libri e averli trovati bidimensionali, piatti.

Oggi voglio concentrarmi su una componente fondamentale in una storia: i personaggi.

Per quanto una storia possa essere originale, purtroppo, ed è un dato di fatto, nel più dei casi tratterà comunque argomenti già detti, dunque sono tre le componenti che rendono una storia davvero unica: il modo in cui è scritta, la voce dell’autore, e i personaggi.

I personaggi devono vivere la storia, non subirla, e quando ciò accade anche una trama narrata mille volte diventa nuova, perché sono i suoi personaggi a viverla in modo unica.  

Quando una storia vi sembra piatta, nel più dei casi la colpa è dovuta a cattivi personaggi: personaggi fasulli, senza una vita reale alle spalle, spesso inseriti solo per far da spalla al protagonista. Continua a leggere L’importanza di conoscere i propri personaggi.

L’avventura di due sposi

Una delle cose più belle mai scritte, ovviamente una creazione di Italo Calvino.
Non ha bisogno di commenti.

L’operaio Arturo Massolari faceva il turno della notte, quello che finisce alle sei. Per rincasare aveva un lungo tragitto, che compiva in bicicletta nella bella stagione, in tram nei mesi piovosi e invernali. Arrivava a casa tra le sei e tre quarti e le sette, cioè alle volte un po’ prima alle volte un po’ dopo che suonasse la sveglia della moglie, Elide.
Spesso i due rumori: il suono della sveglia e il passo di lui che entrava si sovrapponevano nella mente di Elide, raggiungendola in fondo al sonno, il sonno compatto della mattina presto che lei cercava di spremere ancora per qualche secondo col viso affondato nel guanciale. Poi si tirava su dal letto di strappo e già infilava le braccia alla cieca nella vestaglia, coi capelli sugli occhi. Gli appariva così, in cucina, dove Arturo stava tirando fuori i recipienti vuoti dalla borsa che si portava con sé sul lavoro: il portavivande, il termos, e li posava sull’acquaio. Aveva già acceso il fornello e aveva messo su il caffè. Appena lui la guardava, a Elide veniva da passarsi una mano sui capelli, da spalancare a forza gli occhi, come se ogni volta si vergognasse un po’ di questa prima immagine che il marito aveva di lei entrando in casa, sempre così in disordine, con la faccia mezz’addormentata. Quando due hanno dormito insieme è un’altra cosa, ci si ritrova al mattino a riaffiorare entrambi dallo stesso sonno, si è pari. Continua a leggere L’avventura di due sposi